Il Salento una terra ricca di storia e tradizioni.
La Penisola Salentina è tutta affascinante tutta da scoprire. Magari in primavera.
Durante la primavera il Salento rinasce: il cielo, sempre più terso ed azzurro, si riempie di nuovi colori e la terra regala indescrivibili profumi. I colori della primavera salentina sono il blu, il giallo, il rosso, il verde.
Il blu, in tutte le sue sfumature (dall'acquamarina al cobalto, passando per il pervinca e lo zaffiro), è il colore del cielo e dei mari salentini. La costa salentina è bagnata da due mari limpidi e cristallini: lo Ionio e l'Adriatico. Già in primavera, qualche tuffo in queste splendide acque lo si può fare...
Il giallo è il colore delle spiagge salentine. Lunghe distese di sabbia dorata dove passeggiare e rilassarsi. Tra le spiagge più belle del Salento, si ricordano Otranto, Castro, Pescoluse e Santa Maria di Leuca.
Il giallo è anche il colore del sole che splende e riscalda la primavera salentina. Un sole che risveglia i cuori e accende la passione per questa terra meravigliosa.
Un sole che, nel tardo pomeriggio, si fa rosso e colora di il cielo di mille sfumature. Il romantico tramonto sul mare sarà uno dei ricordi più belli della vostra vacanza in Salento.
Il rosso è anche il colore delle distese di papaveri, talmente suggestive da sembrare quadri dipinti!
Ed infine, il verde. Il colore della natura più incontaminata e dalla macchia mediterranea che incornicia gli splendidi litorali salentini.
Immersi nella natura più vera e rigogliosa potrete respirare un'aria diversa, densa di profumi che fanno bene all'anima.
Il Salento non è semplicemente profumo di mare.
Provate ad addentrarvi nell'entroterra, magari nella Grecìa Salentina e respirare i profumi dei fiori che colorano i giardini, degli ulivi, dei mandorli in fiore e delle cose buone che non si perdono nel tempo.
A proposito di cose buone, la tradizione enogastronomica del Salento è tra le più importanti e interessanti d'Italia.
La cucina salentina viene definita povera, ma è molto gustosa e genuina. Per comprenderlo vi basterà assaggiare i "rustici salentini" –